RFA Sir Galahad (1966)
RFA Sir Galahad | |
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La RFA Sir Galahad nel 1982, poco prima del suo affondamento | |
Descrizione generale | |
Tipo | nave da sbarco |
Classe | Classe Round Table |
Identificazione | L3005 |
Varo | 1966 |
Radiazione | 31 agosto 2005 |
Destino finale | Affondata da un attacco aereo argentino durante la guerra delle Falkland |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 5.765 a pieno carico |
Lunghezza | 126 m |
Larghezza | 18 m |
Pescaggio | 4 m |
Propulsione | 2 motori diesel Mirrlees National ALSSDM10; potenza: 9,400 bhp (7,010 kW) |
Velocità | 18 nodi (33,34 km/h) |
Autonomia | 9.200 mn a 15 nodi (17.000 km a 28 km/h) |
Equipaggio | 68 |
Passeggeri | fino a 534 passeggeri |
Armamento | |
Armamento | Due cannoni da 40 mm antiaerei Bofors. |
Mezzi aerei | Fino a 20 elicotteri Wessex (1973) |
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La RFA Sir Galahad è stata una nave della marina britannica, appartenente alla Royal Fleet Auxiliary, della classe Round Table, varata nel 1966 e affondata durante l'attacco aereo argentino a Bluff Cove nel corso della guerra delle Falkland.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]L'affondamento
[modifica | modifica wikitesto]L'8 giugno in mattinata le RFA Sir Galahad e Sir Tristram raggiunsero l'ancoraggio di Bluff Cove per poter sbarcare le Welsh Guards della 5 Infantry Brigade venute a rinforzare la posizione a sud est di Port Stanley; gli ufficiali delle Guardie, nonostante fossero stati invitati dal maggiore dei Royal Marines Ewen Southby-Tailyour a sbarcare i loro uomini con urgenza, anche avvalendosi di un mezzo da sbarco parzialmente carico di munizioni o venendo sbarcate sulla sponda opposta della baia, a Fitzroy, attraverso altre imbarcazioni, rifiutarono poiché i regolamenti militari proibivano la coesistenza di munizioni e uomini sullo stesso mezzo, ed inoltre poiché non avevano alcuna intenzione di andare in un posto diverso da quello preventivato[1]. Alle 13 circa, le navi vennero attaccate e colpite da due voli di A4B Skyhawk[2] del Grupo 5.; degli iniziali 6 aerei decollati uno tornò indietro per problemi di rifornimento, ma dei cinque rimasti, tre attaccarono la Sir Galahad che venne colpita dal tenente Carlos Cachón con tre bombe da 500 kg, mentre gli altri due colpirono la Sir Tristram; oltre ai 50 morti a bordo[3], molti furono i feriti ustionati dal fosforo delle bombe di mortaio trasportate a bordo della Sir Galahad; la maggior parte delle perdite si ebbe a bordo di questa ultima, mentre sulla Sir Tristram vi fu un bilancio relativamente esiguo. La Sir Galahad, ormai inservibile, venne silurata ed affondata dal sottomarino HMS Onyx, un diesel-elettrico della classe Oberon, ed è oggi riconosciuta come cimitero di guerra, mentre la Sir Tristram, sebbene gravemente danneggiata, venne trasportata in Gran Bretagna e ricostruita, e servì anche nella prima guerra del golfo.
La conseguenza dell'attacco fu un ritardo di due giorni nello sbarco delle forze britanniche[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hastings, p. 350.
- ^ Task Force Falklands: Goose Green, collana National Army Museum (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2009).
- ^ Casualty Lists of the Royal Navy, 1980-89
- ^ Robert S Bolia, The Falklands War:The Bluff Cove Disaster (PDF), in Military Review, November–December 2004, p. 71 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Hastings, Max e Jenkins, Simon, The Battle for the Falklands, New York, Pan Books, 1983-2010, ISBN 978-0-330-51363-0.
- (EN) Woodward, Sandy (1992), One Hundred Days: Memoirs of the Falklands Battle Group Commander, Bluejacket Books, Annapolis, USA; originale HarperCollins, UK, ISBN 1-55750-652-3.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su RFA Sir Galahad
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Board of Inquiry report into the sinking of the Sir Galahad (PDF), su rna-10-area.co.uk. URL consultato il 16 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
- (EN) Helicopter goes from Falklands hero to paintball prop, su shropshirestar.com.